Abbiamo voluto scrivere questo post per esprimere un certo dissenso contro un preconcetto che in qualche modo soffoca la Sardegna e l’essere sardo, da decenni. Vi sarà sicuramente capitato di entrare, durante le vacanze estive, in uno dei tanti negozi di souvenir sparsi per le nostre coste e non solo, e avrete sicuramente notato la bottiglia di mirto, quella di cannonau di ultima scelta e quelle fastidiosissime t-shirt con un taglio pseudo comico che raccontano quanto rozzo e ignorante voglia dire l’essere sardo. Non sono pochi i turisti, o nei casi più tristi, le persone locali, che comprano, mostrando una strana e discutibile fierezza, una o più t-shirt con frasi sarcastiche o immagini reputate dagli acquirenti “divertenti” che dipingono la Sardegna come un paradiso abitato da trogloditi. Riteniamo queste tipologie di stampe, offensive e oltremodo grossolane.
Per il resto di Italia il sardo è arretrato, rozzo, burbero, incivile e ignorante, il tutto è spesso riassunto con il termine “pastore”, che tra l’altro, viene inteso erroneamente come un aggettivo negativo e denigrante.
Negli anni si è cercato di migliorare questa visione “trash/pop”, alcune marche sarde dopo vani tentativi sparsi nel tempo, cercano ora di uscire dagli stereotipi, con un briciolo di orgoglio, cercano di aggiungere qualità e intelligenza alle loro idee, nella loro comunicazione, nelle loro linee stilistiche, nei propri capi, ma puntualmente, quando raggiungono una cerca notorietà, dal cilindro magico rispuntano le pecore, il pastore scanzonato e rozzo, e le iconografie facili e decisamente banali, tutta una serie di accomodamenti che fanno sicuramente vendere meglio il prodotto ma rovinano o continuano a soffocare la vera immagine della Sardegna.
Ultimamente anche le pellicole cinematografiche ci mettono del proprio; un ultimo film uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche e proiettato in tutta la penisola inizia subito con una ricercatissima immagine di qualche minuto che descrive coloritamente un pastore che ruta durante un pasto sprovvisto “inaspettatamente” della più bassa osservanza del Galateo. Una scelta di un regista sardo al 100% che ancora una volta accomuna i propri conterranei all’uomo di Neanderthal.
La nostra filosofia vuole combattere questo immaginario malsano, vuole far conoscere la vera Isola, i veri sardi, delle persone cosmopolite, ormai sparse in tutto il globo, delle persone che darebbero la vita per la propria terra, così come è sempre stato nel corso dei millenni, e sopratutto delle menti eccelse con un carattere collaborativo e progressista.
Vivere in Sardegna vuol dire conoscere la natura, apprezzarne i valori, e sopratutto non dimenticare mai le proprie radici, quelle vere, quelle che raccontano di un popolo fiero e saggio, quelle radici che parlano di una terra aspra e fiorita, di un mare verde e colmo di segreti.
Il nostro store Old Stones vende articoli che si allontanano dall’immagine di una Sardegna retrograda, ogni design venduto nello shop online esprime un attento e ricercato studio del tratto, dei colori, della sintesi visiva. Non troverete mai su un capo d’abbigliamento marchiato Old Stones, il ben che minimo accenno alla Sardegna stereotipata, e “dominata dalla specie ovina”.
Old Stones vuole raccontare con orgoglio le vere origini di questa terra, la vera forza del proprio mare, i veri volti dei propri abitanti, sopratutto il vero e genuino surf praticato nelle nostre bianche e incontaminate spiagge.